Piccole donne crescono

La nostra vita al Sud procede. Il tempo è sospeso, le giornate scorrono, cerchiamo di darci un ritmo, di creare una nostra vita anche qui.

cosenza

Non è facile, ciò che sta succedendo attorno rende il nostro futuro assolutamente indefinito, e questo destabilizza un po’. Aspettiamo, viviamo, facciamo scuola, abbiamo trovato una scuola di Danza che occupa tre pomeriggi la settimana, cuciniamo,  ci dedichiamo agli altri come meglio possiamo…ma tutto improvvisamente è davvero cambiato, tutto ha preso una direzione ancora nascosta ai nostri occhi.

luna

A volte arriva la rabbia, inutile quanto deleteria. Altre volte la compassione, altre volte un velo di malinconica tristezza, spesso cerco di raccogliere energie, di pensare positivo e creativo, senza per forza dover trovare un senso. Spesso sono sforzi  silenziosi, Ale è molto impegnato, soprattutto interiormente, e così ci viviamo poco, e magari quando il silenzio attorno diventa reale, la stanchezza prende il sopravvento.

ale

I bambini hanno tanto bisogno di capire che il loro Viaggio è esistito veramente. Li sento parlare e continuamente ricordano questo o quello, un cibo, un colore, un’avventura, particolari a me sconosciuti. Cercano interlocutori, cercano di mettere ordine in ciò che hanno vissuto, a loro modo. Qui sono coccolati e amati, ma hanno un profondo bisogno di capire ciò che hanno vissuto.

fratelli

Non so bene come aiutarli, non so come spiegare loro che, come dice Vinicio ” a volte succede” che si debba cambiare, che la vita ti dia uno schiaffo e tu lo devi accettare.

Per loro, e per noi, il Viaggio sta lavorando dentro, ci sta creando dei vuoti, dei pieni, delle certezze, tante sensazioni e tantissimi ricordi. E’ qualcosa che non è terminato, è qualcosa che rimane là, un po’ sospeso, tra la terra e il cielo, citando Fabrizio De Andrè.

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Abbiamo trascorso un pomeriggio ad allattare sei cuccioli appena nati. La loro mamma, Bea, è stata operata d’urgenza dopo il parto, avvenuto qui, in campagna. E’ stata una giornata dura, emotivamente impegnativa. Siamo riusciti a tenerli in vita, fino al ritorno della loro mamma che per fortuna sembra fuori pericolo. Purtroppo ne sono venuti a mancati due, a tutt’oggi. I quattro sopravvissuti stanno al calduccio vicino alla loro mamma, riescono a prendere il latte e sembra che tutto proceda come natura ha deciso.

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Facciamo gite e passeggiate alla scoperta di una terra che non avevamo mai visto con questi nuovi occhi. La voglia di scoprire è tanta e mi stupisco nel vedere quanto hanno bisogno i bambini di continuare a conoscere, quanto sia diventata presente, in loro, la voglia di osservare il mondo che li circonda. Anche questo.

ines cosenza

E così stasera, quando tutti gli uomini di casa si sono addormentati, le bimbe e io abbiamo iniziato a parlare del nostro viaggio, ho fatto domande, le ho fatte parlare, perché dopo venti giorni c’è tanto bisogno di capire cosa è stato.

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Vi lascio con le loro parole, trascritte fedelmente in fretta mentre raccontavano.

Miranda:

miranda

Io vorrei abitare in India perchè ci sono delle cose bellissime, tipo gli elefanti e i fiori bellissimi e poi cose strane come il Banyan. Lì nella maggioranza dei posti non è tutto perfetto, come qui invece.  Ad esempio, appena siamo arrivati in Sri Lanka dopo essere stati per mesi in India, mi è sembrato tutto diverso, troppo perfetto. Io ero abituata a cose imperfette, ma bellissime. In Italia non fanno le papad sui marciapiedi, qui tutto viene fatto con le macchine, di nascosto, non vedi mai come si fanno le cose. In India sì, ci sono le donne che si siedono per terra in strada e fanno le cose.

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cibo cocco

Ines:

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A me manca la semplicità, perchè in India è tutto diverso. Qui se non ci fosse stata la macchina dello zio non avremmo avuto modo di girare. In India basta uscire di casa, passavano tanti tuktuk, li fermavi, cercavi di farti capire e loro ti portavano dove volevi andare. Andare a fare la spesa, o da qualsiasi altra parte, era  molto semplice.
Qui per comprare la frutta devi andare al supermercato, in India trovi tutto per strada, puoi mangiare ad esempio il panipuri perchè lo trovi per strada. Qui non ci sono i baracchini dove trovare da mangiare, dove fermarti a chiacchierare.
E poi mi mancano le persone, in India diventi pure tu un indiano. Se vedi uno sconosciuto gli sorridi, cerchi di comunicare perchè gli indiani sono sempre stati disposti ad aiutarti, cercano di conoscerti, di capire chi sei. Qui o sei amico oppure non trovi nessuno che ti ferma e ti sorride.
E poi mi manca la voglia di scoprire. Vorrei poter tornare ad avere le sensazioni che avevo quando mi svegliavo in giro per il mondo. La voglia di scoprire, per imparare da quello che vedi, per scoprire cose nuove, per capire. Vedere le cose dal vivo, ad esempio i templi, scopri cosa sente il tuo corpo nel vederlo dal vivo e non in foto. Era bello perchè vedi, vedi e senti con il corpo.

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ines e il bue dalle corna lunghe!

Miranda:

Del viaggiare mi manca molto scoprire la bellezza degli altri posti, mi manca il prendere l’aereo, stare in movimento, preparare gli zaini, cercare di capire e saltarci fuori nelle situazioni difficili. Sapevo che dovevo stare in silenzio in certi momenti delicati, quando la mamma e il papà cercavano informazioni, quando si doveva contrattare. Ormai lo sapevo e sapevo cosa fare.

PARTENZA IN CAMMINO

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Ines:

A me manca la sensazione di scoperta e il fatto di saperci organizzare durante il viaggiare, negli aeroporti, nelle città. Mi manca la cucina thailandese,  o meglio, il modo di mangiare dei thailandesi che si comprano tutto in giro nelle bancarelle, girano con i sacchetti pieni di cibo e lo portano a casa già pronto.
MI manca il parlare in inglese, e anche leggere le scritte in inglese.
MI manca la natura che ho visto, tante piante sconosciute che non so e che ancora devo imparare i nomi.
Mi dispiace lasciare il mondo.
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cibo washing hand

Ines:

In questo viaggio ho imparato a conoscere meglio mia sorella perchè eravamo sempre insieme, e anche le riunioni che facevamo tutti insieme spesso mi permettevano di capire meglio gli altri; questo ti insegnava ad adattarsi meglio a cosa vuole un altro,
I bisogni degli altri diventano qualcosa che va rispettato e devi avere la pazienza di aspettare anche il tuo turno.
A Atene abbiamo imparato che dovevamo stare attenti anche ai fratelli più piccoli.
E subito abbiamo capito che anche stare sull’autobus è viaggiare, non c’è da avere l’ansia o la fretta di arrivare. Spostarsi fa parte del viaggio, puoi pensare, guardare fuori, chiacchierare, lasciarti andare. Io all’inizio chiedevo sempre quanto mancava, poi ho capito che non serviva, che stavo comunque viaggiando.
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ines treno

PARTENZA RITUALI

Miranda:

Quando abbiamo cominciato a viaggiare, noi fratelli eravamo sempre insieme e ci siamo abituati a stare uniti.
A Bologna si giocava meno insieme, non stavamo sempre insieme. Adesso, da quando si viaggia, siamo tutti molto più attaccati e disposti ad aiutarci. Ci siamo abituati a gestire anche Martino senza paura e sappiamo che dobbiamo aiutare Vinicio, nell’attraversare le strade, nel fargli la doccia.
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Ines:
E poi girando si conoscono le persone molto semplicemente, ci si sente subito amici perchè si condivide il fatto di essere tutti in Viaggio. Le persone diventano importanti.
luca e vincio2
E soprattutto, in viaggio devi avere fiducia negli altri, devi fidarti degli altri, perchè hai spesso bisogno e solo gli altri ti possono aiutare.
PARTENZA SUSAN MARTINO
ninga
Così, con i pensieri e le riflessioni di queste piccole donne che crescono, vi lascio, vi auguro buoni giorni, con un grande abbraccio, e anche un po’ di commozione.

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33 pensieri su “Piccole donne crescono

  1. grazie per la restituzione di questi pensieri bambini così profondi. Quello che vivete insieme a quello che avete vissuto è tessuto di arazzo: ognuno partecipa con il suo filo colorato e l’oriente come il sud collaborano a un disegno molto bello nel suo complesso: muoversi, adulti e bambini nell’esperienza. Un abbraccio grande a tutti.

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    • Emanuela e la scrittura piena di emozioni di Caterina che fa diventare poetesse? Credo proprio di si, quest’idea dell’arazzo la trovo bellissima e vera. Lo osservo anch’io e ne seguo la trama con stupore.
      Grazie Caterina, con tutto il cuore.

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      • Carissima Aurora, perdona il ritardo con cui ti rispondo. Leggo che mi scrivi, ho anche ricevuto tutte le lettere che mi ha mandato a Bologna. Magari ti mando l’indirizzo di dove sono ora. Ti mando un abbraccio fortissimo, grazie di pensarci, di tenerci sempre vicini al cuore. CIAO

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  2. Il viaggio è servito senz’altro…. adesso avete dei figli più maturi, con più esperienza rispetto ai loro coetanei. Ma ciò che mi colpisce è che i vostri ragazzi hanno capito alcuni valori importanti come ad esempio la solidarietà, la fratellanza, la pazienza, il rispetto. Complimenti.
    Se volete continuare vedere questa nostra terra con altri occhi chiamatemi potremmo fare delle piccole escursioni nella natura in posti incantevoli.

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  3. Io sono di cosenza, e sono vegano, se avete bisogno di qualsiasi cosa, di reperire prodotti a km zero, o altro fatemi sapere, mi piacerebbe molto conoscervi 🙂

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    • Carissimo Claudio! Grazie! Certo che ci farebbe piacere avere informazioni. Noi siamo a Corigliano, ma veniamo a Rende a fare spesa da Naturium almeno una volta alla settimana. Magari lasciami la tua mail, così ti scrivo in privato! Un abbraccio grande, ciao Caterina

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  4. ciao a tutti carissimi
    Il viaggio non è finito la vita prosegue , anche se ci schiaffeggia …
    i vostri figli e tutti i bambini sanno ritrovare quel filo conduttore che a noi sembra sfuggito basta saper fermarsi respirare aspettare un po’ quel tutto scorrere e riprendere la strada…
    Non ho mai dato molto peso alle parole delle mie bimbe quando torniamo dalle vacanze ma attraverso il pensiero delle vostre bimbe mi tornano le loro parole sulla libertà della vacanza e l’unita e complicità tra di noi tutti ..
    Beate vacanze
    Non vi ho mai presentato le mie bimbe
    Giovanna la più grande ha 14 anni, alessandra 12,camilla11e Martina la cucciola 7
    Poi io e papi Walter
    E nella famiglia c’é ciuffolo il coniglio, 5cavie, i pesci , 2 criceti e ora una cucciola di cane Elsa !!
    E la famiglia eccola qui
    Un abbraccio a tutti
    Cecilia e tribu’

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    • Carissima Cecilia, grazie, le tue parole sono davvero preziose e sempre le ho lette con tanto piacere e interesse. Grandissima tribù anche la tua…tutte donne, bellissimo! Magari ci incontreremo! ti auguro ancora Buona Pasqua, a breve ricomincio a scrivere, ne sento il bisogno. Spero di risentirti, e magari ci incontreremo…chissà! Un abbraccio speciale a tutti voi, ciao

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  5. Il compito piu difficile arriva ora ..”vedere” e “vivere” il viaggio anche in una terra conosciuta dove non siete abituati a notare i colori , gli odori, i paesaggi , perché tutto vi sembra consueto ..
    guardatevi intorno, respirate i profumi , adottate la stessa apertura al mondo che siete stati cosi bravi a mettere in pratica fino ad ora e il viaggio continuerà, piu intenso e sorprendente che mai

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    • Grazie Roberta, hai proprio ragione. Ho ricominciato a fare foto, e a breve ricomincio a scrivere. Ne ho bisogno io, e forse mi aiuterà a dare un nuovo senso a questo Viaggio. Ti ringrazio, ti mando un abbraccio forte. Caterina

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  6. Ciao Caterina!!! Vi ho conosciuto tramite un articolo su Repubblica che raccontava del vostro progetto di viaggio!!! Mi avete colpito così dal primo momento vi ho sempre seguito sul blog. I vostri racconti mi mettono di buon umore, mi fanno riflettere e sognare e fanno crescere il desiderio (già innato in me) di viaggiare. Quello che mi ha colpito dei racconti di Miranda e Ines é stato che hanno imparato nel loro piccolo un valore importante ” condivisione delle cose, sentimenti, situazioni con familiari, amici e sconosciuti, e imparare a fidarsi degli altri”. Questa esperienza ha messo dentro di loro tanti piccoli semi che matureranno e germoglieranno. Io sono del sud, sono sicura che anche il sud saprà contribuire a mettere un tassello in questo meraviglioso mosaico del vostro viaggio. Baci e buon tutto. Forza.

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    • Carissima Serafina, grazie delle tue parole che, soprattutto in questo momento, mi hanno davvero riscaldato il cuore. Grazie della presenza, ho voglia di ricominciare a scrivere, magari ci potrai continuare a seguire, anche se il nostro viaggiare, ora come ora, è approdato in Calabria. Ti mando un abbraccio grande, ciao Caterina

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  7. Non riesco a trovare le parole giuste per descrivere le emozioni che provo nel leggervi. Leggo nel silenzio della mia stanza in piena notte. Poi chiudo gli occhi e mi sembra quasi di aver fatto un piccolo viaggio con voi. Grazie per le emozioni che continui a condividere con noi. Buon Viaggio.

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