Mysore. Ultimo atto.

Vi voglio raccontare un pò della nostra vita quotidiana a Mysore, in India. Lo faccio perchè questa città merita davvero un posto speciale tra i luoghi in cui abbiamo vissuto. Mysore ci ha veramente accolti, contenuti, abbracciati. Siamo rimasti un mese e mezzo, forse un pò di più, e quando l’abbiamo lasciata ci siamo resi conto di aver costruito delle relazioni umane, di esserci integrati nel tessuto di questa città, tra le persone, nei luoghi. Eravamo tutti commossi e emotivamente colpiti dalle tante dimostrazioni d’affetto che abbiamo ricevuto. I bimbi sono stati molto nervosi i giorni prima della partenza e ancora oggi, dopo oltre di dieci giorni, si continua a parlare di Mysore. Perchè è così importante? Perchè Mysore è diversa da tutte le altre città che abbiamo visitato. Si respira qualcosa nell’aria, appena arrivi, appena scendi dal treno, che ti fa immediatamente percepire che lì la vita non sarà così difficile. arrivati a mysore Per le prime notti avevamo prenotato un albergo, l’Urban Oasis, nel quartiere di Gokulam, il quartiere dello Yoga. E’ un albergo onesto, economico, pulito, un’ottima sistemazione per dedicarsi alla ricerca di un appartamento. Le nostre stanze avevano pure la cucina e i bimbi erano convinti di essere in una casa!

urban oasis urban oasis2 Ma la cosa più importante che ci succede all’arrivo è stata quella di incontrare Shem, un uomo che guida i TukTuk e che sa tutto della città. E’ lui che trova noi, non il contrario; ci viene incontro alla stazione come se qualcuno l’avesse mandato, ci sceglie. E noi lo seguiamo senza battere ciglio. Di solito contrattiamo, discutiamo, valutiamo prima di salire con qualcuno. Con Shem no, è stato un sì a prima vista. Durante il viaggio verso l’albergo mi propone di accompagnarci, nel pomeriggio, a visitare alcuni appartamenti. E così inizia la nostra relazione con Shem, che durerà fino al momento in cui ci riaccompagnerà in stazione per ripartire. A dirla tutta, Shem lo ritroveremo a Bengalore, lo stesso giorno della nostra partenza. Eh si, Shem ha preso il treno, si è fatto tre ore di strada, ci ha raggiunti a Bengalore per riportarmi il telefono che per la terza volta (dico terza!!) dall’inizio del viaggio, riesco a ritrovare dopo averlo perso (a Istanbul sopra un taxi, a Gokarna durante un monsone, al buio e in spiaggia, e a Mysore, lasciato su un tuk tuk che poi si è dileguato la mattina stessa della nostra partenza). Ci deve essere qualcuno o qualcosa che mi protegge.  L’Onestà di tutte le persone che hanno (sempre) fatto di tutto per riportare il telefono al proprietario è incredibile! Shem è arrivato a Bengalore, mi ha ridato il telefono ed è ripartito per altre tre ore di treno verso Mysore. (Dopo aver ricevuto la sua ricompensa. Ovviamente). Il ritrovamento del telefono è stato gestito telefonicamente da Ale durante il viaggio in treno verso Bengalore. Ale-il farmacista che ha ritrovato il telefono-il guidatore del tuktuk su cui ho perso il telefono-Shem che doveva andare a recuperare il telefono. Questa gestione incrociata di informazioni e trattative ha regalato ad Ale il premio pazienza nei miei confronti… Già si sapeva, ma dopo questa giornata non ci sono più dubbi! Trattative degne di un intrigo internazionale! La trattativa finale è stata gestita con Shem, a Bengalore. Poi ci siamo lasciati, con un abbraccio. Shem e aleNel giro di due giorni la nostra vita a Mysore prende forma. Abbiamo un appartamento, grande, molto grande, con tre palme che passano attraverso la casa! A Mysore, ci hanno raccontato, la gente a un certo punto si è ribellata alla decisione di tagliare le piante per poter costruire nuove case. La lotta è stata dura ma la gente e il buonsenso hanno vinto, infatti si vedono ovunque case costruite attorno alle palme che non vengono toccate, anzi, viene dato loro uno spazio d’onore.  Questo senso di profonda civiltà profuma l’aria di Mysore. palma in casa Una vera casa, dopo settimane trascorse tra stanze d’albergo, capanni e situazioni precarie. Siamo tutti felici, i bimbi possono trovare un loro spazio per scrivere, giocare, correre. Ognuno si ritaglia un angolino protetti da Mother Yashoda, madre di Lord Krishna. La cosa magnifica della nostra casa è la zona: Valmiki Road, nel quartiere di Mohalla, proprio a cinque minuti dallo yoga di Gokulam. La strada è avvolta da alberi della pioggia, maestosi, imponenti, rasserenanti, su cui vivono uccelli di ogni tipo, scoiattoli e scimmie; quelle scimmie che ogni notte arrivavano sul tetto e saltellavano facendo un chiasso indescrivibile!

valmiki road4monkey(Mio nipote Enrico, esperto etologo alla tenera età di tredici anni, ci lanciava messaggi intimidatori dicendoci di stare attenti, molto attenti a questi Macachi; noi abbiamo seguito i suoi consigli e tutto è filato liscio!)

Le strade invece a Mysore sono spesso occupate dalle mucche, le vacche sacre indiane. mysore mucca mysore mungituraDavanti a casa c’è il parcheggio delle mucche. E spessissimo si assisteva alla mungitura o alla toeletta.
Le mucche in India hanno la precedenza su tutto,  lo dice il codice stradale (personale) di ogni indiano. mysore vita muccaShem ci ha introdotti anche alla scuola montessoriana che si trova a due minuti da casa. I bimbi in Italia non vanno a scuola, ma a Mysore abbiamo pensato di fare un’esperienza diversa: frequentare tre ore la mattina, stare a contatto con bimbi indiani e imparare l’inglese; queste ragioni, unite al fatto che la scuola è molto accogliente, colorata, ricca di materiali montessioriani e soprattutto, zero burocrazia, ci fanno optare per un sì.
montessori school La direttrice ci riceve subito, ci spiega come funziona la scuola, ci fa compilare un modulo unico per tutti e tre e ci dice che possiamo iniziare già il giorno seguente. Con l’accordo dei bimbi iniziamo a organizzare il loro primo giorno di scuola dopo soltanto tre giorni dall’arrivo a Mysore.dog on the table Il fatto poi che il cane della direttrice fosse parte integrante dei materiali a disposizione dei bambini, ci ha convinti totalmente. E così via di corsa a cercare le varie ciotole e ciotoline per organizzare i pasti dei bimbi da portarsi appresso per andare a scuola. Le abbiamo trovate al Loyal World, un grande supermercato (anche lui vicino a casa). E così, la prima sera nella nuova casa, ci siamo sbizzarriti nel riempire le dodici scatoline (4 per ciascuno) per il pranzo del primo giorno di scuola. vegan coconut

vita quotidiana verso scuola

Quello che ci ha insegnato questa scuola lo descriverò in un altro post, perchè è una storia lunga che ci ha fatto riflettere molto, sia grandi che piccoli.

Mancava soltanto lo yoga e Shem, il quarto giorno, ci presenta Chidananda, colui che diventerà il nostro maestro:  di Ines, Ale e della sottoscritta. sachida

sachidananda

Chidananda ci fa scoprire un mondo bellissimo, il mondo dello Yoga Ashtanga Vyniasa per cui Mysore è importante internazionalmente; questa disciplina è davvero impegnativa, la praticano i bambini, quotidianamente, in ogni scuola della città. Escluse le domeniche e i giorni di luna piena o di luna nuova si pratica tutti i giorni. Si narra che durante queste fasi lunari ci sia troppa energia nell’aria e la concentrazione non sia ideale, inoltre la forza elettromagnetica della luna sulla terra impedirebbe, o renderebbe molto più faticose, alcune asana (posizioni).

Così cominciamo pure noi e ci tuffiamo in questo mondo difficilissimo che è l’Ashtanga. A Mysore, nella Shala più importante della città (così si chiamano le sale dove si pratica lo yoga), quella creata da Pattabhi Jois, la pratica inizia alle 4,30 del mattino e la città a quell’ora si sveglia; me ne sono resa conto perchè spesso, a quell’ora io lavoravo, scrivevo o allattavo. Chi crede che lo yoga sia starsene seduti a meditare si dovrà ricredere. L’Ashtanga Vyniasa è un flusso, è la perfetta sincronia e armonia tra il ritmo del respiro e il movimento del corpo. Non c’è pausa tra le asana, tutto scorre e il respiro diventa l’unico ritmo da seguire.

Le nostre vite iniziano a prendere forma in una città davvero speciale, e le semplici routines di cui avevamo bisogno si sono ricreate.

Ale esce alla mattina presto per andare a praticare. Un pò di stretching preparatorio a casa e poi via, c’è Shem giù che aspetta.

vita quotidiana stretching pre

vita quotidiana ale parte2

A me il compito della preparazione della colazione, se va bene mentre tutti ancora dormono, altrimenti con qualcuno che osserva o che aiuta.

vita quotidiana bimbe dormono

vita quotidiana martino osserva colazione

Le nostre colazioni sono sempre a base di frutta. Tanta frutta. Frullati, macedonie, succhi, cocchi freschi, cocchi duri. Ormai sono anni che la nostra colazione è esclusivamente fruttariana e qui ai tropici è davvero un paradiso!

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C’è un’altra persona speciale che abbiamo incontrato i primi giorni in città: Ninga, il coccaro. Con lui sempre sorridente bersi il cocco fresco era ancora più energizzante.

vita quotidiana cocchi

ninga e vinicio

coconut stand

La nostra famiglia beve almeno 10-15 cocchi freschi al giorno. E così abbiamo preso un accordo con Ninga: ogni due giorni avremmo preso venti cocchi da tenere a casa e lui ci avrebbe insegnato come tagliarli; quando poteva arrivava lui con il carico, altrimenti passavamo noi con Shem. Costo totale dei cocchi e del trasporto: 5 euro.

NINNI COCCHIale e il coccolezione di cocco

 

Mentre i bimbi sono a scuola, Ale torna a casa e insieme a Martino, soprattutto all’inizio, andiamo alla scoperta della città (quando non c’è nient’altro da organizzare… raramente!). Shem ci accompagna sempre, ci introduce, ci spiega, ci fa anche da babysitter mentre noi facciamo la spesa o ci districhiamo tra le varie matasse indiane. Esplorare Mysore, a piedi o in tuk tuk, è molto affascinante. Non è caotica come le altre città indiane, la gente è sempre sorridente e seppure ci siano molti occidentali (che vengono qui per studiare lo yoga) è ancora molto indiana. Verde, verdissima.

chamundi view

sehm

Dash, il nostro padrone di casa, è un uomo sulla settantina abbondante, con gli occhi luminosi e la precisione per il denaro. Non è avaro, è preciso. Lui non vive più in quella che una volta era la sua casa, ma rimane ogni giorno chiuso in una specie di gabbiotto pieno di divinità proprio al piano terra. Ogni volta che si scendono le scale di casa e ci si appresa a uscire, si sente “BABAAAAA!”, è Dash che chiama Martino e che vuole fare due chiacchiere.

Quando siamo partiti ci ha voluto accompagnare in stazione, nonostante la gamba dolorante e la commozione per la partenza.

martino e dash

Girare per Mysore senza un perchè, giusto per la voglia di tenere lo sguardo aperto sul mondo, sugli attimi di vita quotidiana di queste persone, per comprenderne, forse appena un pò, i pensieri.

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Girando per la città abbiamo scoperto la lavanderia generale di Mysore. Un posto dove gli ospedali, gli alberghi, le grandi catene e pure cittadini privati, portano il loro vestiti a lavare, e l’asciugatura è fatta dal sole. Ecco una galleria di immagini.

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Abbiamo avuto la fortuna di vivere vicino a un parco (a  Mysore i parchi sono dappertutto) e i bimbi hanno trascorso pomeriggi a giocare all’ombra di piante strepitose.

ninni macchinina2

In questo parco abbiamo anche accompagnato verso una nuova vita lo zio di Ale, che ha lasciato il suo corpo, come si dice qui. La morte dello zio ha molto colpito i bimbi, sentivamo tutti l’esigenza di affrontare il tema della morte e abbiamo cercato di farlo nel modo più semplice e solenne possibile. L’essere lontani ha permesso ai bimbi di non vivere la parte più drammatica, ma il fatto di averne parlato tanto e di aver salutato lo zio ” a modo nostro” ha rasserenato gli animi.

Qualche giorno dopo Ines è venuta da me e mi ha detto di stare tranquilla pechè lo zio stava bene. Lo aveva visto camminare per strada vestito di bianco. Ines è così, ogni tanto vede l’aura delle persone. Non so cosa abbia visto, cosa ha percepito, non so. So che era molto serena e rassicurata da questa visione.

FUNERALE ZIO MARIOper lo zio5

Il pomeriggio si dedicava anche alla scuola, quella nostra, familiare. La scuola del mattino si è infatti rivelata presto molto noiosa per Ines e Miranda, che si trovavano spesso con bimbi piccoli a fare attività troppo semplici per loro. A Mysore è poi scoppiata la passione per le piante e così molto tempo era dedicato allo studio della botanica. Quando abbiamo scoperto un parco con un lago molto grande che  si chiama Karanji Lake, vero gioiello nel cuore della città, abbiamo trascorso varie giornate a camminare tra scimmie, farfalle bellissime, banyan, alberi della pioggia e pavoni coloratissimi. E’ un posto che dona serenità ed è perfetto per i bimbi dato che c’è un’area giochi veramente grande e attrezzata. E’ un parco molto curato, dove gira sempre in bicicletta una guardia alla ricerca di coppiette in atteggiamenti affettuosi, non espliciti… semplicemente affettuosi. Ci sono addirittura cartelli che invitano a non dimostrare effusioni in pubblico, ma ci sono anche cartelli che avvertono della presenza di coccodrilli e serpenti!

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Abbiamo fatto anche scoperte culinarie dato che il vegano è qualcuno di conosciuto e abbiamo potuto sperimentare piatti e prelibatezze. Ovviamente l’emozione più grande è stata trovare un locale che prepara le torte vegane. Non riesco a descrivere la gioia che abbiamo provato tutti nell’addentare quel pezzo di torta di datteri e noci. E’ stato un sogno.

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Il costo di una fetta di torta è di circa 60 centesimi al Depth and Green, uno dei tanti posti che ci ha fatto sentire a casa. Il loro motto è questo:
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Sii presente. Ci è piaciuto e lo consigliamo vivamente a chiunque passi da Gokulam.

Mangiare al ristorante, in India, è fattibile, spesso. Costa veramente poco, anche in sei. E nonostante avessimo la possibilità di cucinare, capitava che uscissimo a cena, più spesso a pranzo. E’ un modo per conoscere le usanze, il cibo, altre persone. E ciò che abbiamo scoperto a Mysore è che veramente questa città sembra preparata a ricevere “lo straniero” ed è normale essere aperti e curiosi verso il prossimo. Ovunque qualcuno ti chiede da dove vieni, come ti chiami, dove pratichi yoga.Le persone che vengono a frequentare corsi di yoga solitamente rimangono due o tre mesi e poi ripartono  e la città è abituata a questo continuo viavai di gente ma non ha perso la capacità di affezionarsi, di farti sentire speciale.

E non so se si possono chiamare Amici, credo di no. So però che questi incroci di vite, anche se solo per un breve periodo, rimangono per sempre. Rimangono impressi nella memoria, tra le pieghe dell’anima. Sì, sarà che si è in viaggio e in viaggio si è più aperti, si ha più bisogno dell’Altro. In viaggio ogni piccola cosa si vive amplificata, anche un sorriso ha un valore del tutto diverso. Siamo stati fortunati, a Mysore.

Abbiamo incontrato bellissime persone che molto semplicemente ci hanno fatto sentire parte del loro mondo, e questo è un regalo prezioso, preziosissimo.

Arun e Magda gestiscono Santosha, un piccolo ristorante; ti aprono la loro casa, ti nutrono con un sorriso e chiacchiere contagiose, e i bambini sono sempre i benvenuti.

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David Belo ci ha portati dentro la sua Fabbrica di Cioccolato Crudo, un mondo bellissimo che si apre nascosto dentro a un palmeto. David ha fondato Earth Loaf, un marchio artigiano di produzione di cioccolata cruda. Una dipendenza la mia per la sua cioccolata e un laboratorio costruito interamente da lui, dove i bimbi hanno potuto aiutare a separare le bucce dalla fava di cacao nibs (oltre che assaggiare varie specialità di cioccolato appena preparato.).

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chocolate assaggio

E poi gli amici dei nostri figli, conosciuti a scuola. E chiaramente anche noi impariamo a conoscere i rispettivi genitori. Subal è nato a Mysore, da mamma Serba e papà Croato, che già di per sè è qualcosa di fantastico. Gabriella e suo marito sono devoti di Krishna e ci hanno insegnato tantissimo. Abbiamo avuto il piacere di cenare insieme, di parlare, di assaporare la loro vita in cammino verso mamma India.

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E c’è anche Leo, con mamma Paula e papà Alessandro, entrambi praticanti di Ashtanga Vyniasa. Alessandro è un bravissimo regista e fotoreporter di video inerenti lo yoga. Questo il suo canale youtube, per chi volesse capire meglio di cosa si tratta questa disciplina.

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All’Anima Bahavan si mangia per terra su foglie  di banano. Il suo gestore, Abhilash, è un ragazzo delizioso che per una serata ha condiviso con noi parole importanti e forti emozioni raccontandoci la sua vita da Bramino.

anima banano

E poi Irshad, con cui Ale ha praticato yoga per un pò, che è venuto a casa a spiegare ai nostri figli cosa significa lavorare per una ONG, ci ha fatto conoscere la sua storia e i suoi genitori con cui abbiamo trascorso serate come se ci conoscessimo da tempo.


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e come non pensare a Luca, che con i suoi occhi azzurri e le sue palline da giocoliere ha stregato Vinicio, e tutti noi.

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Le giornate trascorrono e ogni giorno, alle cinque e mezza di sera ed è il turno mio e di Ines per andare a praticare yoga. C’è sempre Shem che ci viene a prendere e in cinque minuti ci porta alla Shala, da Chidananda.

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Questo momento dedicato soltanto a noi due è stato molto prezioso. I viaggi in tuk tuk per raggiungere la Shala, la fatica condivisa, il rientro a casa ( a volte ci piaceva farlo a piedi, era rilassante e toglieva la tensione muscolare) quando già fuori c’è buio, il corpo e la mente che si liberano dai pensieri. Ines e la mamma si sono incontrate nell’anima, spesso succede così.

A casa ci aspettano gli altri, pronti con la cena, le candele, gli incensi profumati e due cocchi freschi da bere.

vegan dinner

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In casa c’è anche la televisione, che abbiamo acceso una volta o due. In Italia non l’abbiamo e non siamo abituati a guardarla, nonostante guardiamo moltissimi film. A Mysore abbiamo deciso che era giunto il momento di guardare The Millionarie di Danny Boyle, girato a Mumbai, città che abbiamo visitato; i bimbi l’hanno seguito con grandissimo fervore.

visione the millionarie

the millionarieE poi, dopo giornate sempre piene, entro le nove tutti a letto. Prima però, ci sono le chiamate via Skype con gli amici o con i nonni. Per i bimbi e anche per noi sono un momento importante, e abbiamo imparato a viverlo anche in autonomia.

ines e marianna skype

E ovviamente l’immancabile doccia. Il bello delle docce dei bagni indiani è che non esiste il box doccia. La doccia si fa all’aperto, l’acqua bagna tutto, dal water, al lavandino. Tutto il bagno si allaga e i bimbi adorano questa libertà assoluta!

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Poi, finalmente, forse, è giunto il momento di fare la nanna. E il silenzio penetra per qualche ora dentro casa.

la nostra camera

Lasciamo Mysore dopo 50 giorni, gli zaini sono di nuovo impacchettati, la casa è tornata vuota, pronta ad accogliere la prossima famiglia che arriverà in città.

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Mysore è speciale, volevo davvero mostrare quanto questo piccolo mondo indiano sia davvero un luogo che fa bene all’Anima. Mysore è adatta ai bambini, e quando una città è adatta ai bambini, è adatta a tutti.

Ora lascio andare definitivamente Mysore e mi rituffo nel presente. Ad Auroville albeggia, gli uccelli cantano e tutti ancora dormono.

Grazie di tutto. Vi abbraccio.  A presto, Caterina

40 pensieri su “Mysore. Ultimo atto.

  1. Buongiorno a tutti voi leggo con piacere le avventure del vostro viaggio , come fosse una finestra aperta vedo ciò che descrivete … E anche la mia giornata prende un sapore nuovo diverso …
    Buon cammino
    Cecilia

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    • E’ una sana invidia… posso immaginare! io ancora non me ne rendo conto sempre di ciò che sto vivendo!! Scrivere sul blog mi aiuta a fermare emozioni, situazioni, sensazioni, avventure. Ti ringrazio di essere passata di qui, ti augruo buona vita! Un abbraccio Caterina

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  2. Grazie perchè ogni volta che leggo di questi posti e come se li vivessi io in prima persona, riuscite a trasmettere passione e gioia e sopratutto trasmettete emozioni VERE!
    Buon proseguimento

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  3. Buongiorno seinviaggio,
    Casualmente ho scoperto la vs pazza decisione e sono da due ore attaccato al iPad a leggere le vostre avventure
    Tante sono le sensazioni che provo leggendovi, ma fondamentalmente sono contento che siate felici e che trasmettete lo stesso a me
    Un abbraccio dall’umida Bologna
    Paolo

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    • Grazie Paolo, immagino Bologna! Sono felice di riuscire a trasmettere anche soltanto un sorriso a chi dedica del proprio tempo alla nostra avventura! Siamo davvero emozionati e commossi nel ricevere tutte queste manifestazioni di affetto. E’ energia pura che arriva fin qui! Ti mando un abbraccio dalla calda India, (seppure qui sia pieno inverno e gli indiani hanno tosse e raffreddore!!! ) A presto, Caterina

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  4. Arrivo nel vs blog da un articolo pubblicato su fb da Repubblica. Leggo tutto d’un fiato l’esperienza a Mysore. Leggo sulla scuola parentale e sul vs essere vegani. Nn ho ancora letto le esperienze in altre città xk ho notato esserci Istanbul e in qst momento è un argomento difficile x me. Leggerò tutto il resto dopo aver lasciato qst commento.
    Intanto vorrei ringraziarvi x farmi sognare. Sognare di decidere di intraprendere qll che si sente dentro. Ve lo sarete sentiti dire migliaia di volte qnto altre persone desidererebbero fare il giro del mondo. Ma nn è in quanto il giro del mondo, è proprio conoscere il mondo intero. Le persone che lo abitano, gli stili di vita, le culture, i cibi..
    Anch’io ho qst sogno. Sto solo aspettando di conoscere la persona con cui condividerlo.
    È bello leggere quanto volete conoscervi e crescere in qnt famiglia.
    Siete innamorati della vita e vi fa onore.
    I vs figli sn davvero fortunati ad avere qst opportunità! Di respirare diverso, vero, essenziale, a pieno!
    Continuerò a seguirvi e ad accompagnarvi!
    Vi abbraccio forte! E bacio i piccoli!

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    • Carissima Ilenia, grazie di cuore della bellissima lettera che ci scrivi. Ogni persona che ferma per un attimo la propria esistenza e si prende del tempo per scriverci, per raccontarci qualcosa o anche per criticarci, mi commuove, mi sbalordisce. Siamo una famiglia molto normale, nelle nostre dinamiche interne, intendo. Ci sono momenti difficili, momenti in cui non ci capiamo, altri in cui si scherza a volte si piange, a volte ci si chiede scusa. E’ una cellula sempre in movimento, non c’è mai un attimo in cui non succeda qualcosa… le famiglie numerose sono così, ci sono un’infinità di intrecci che continuamente si spostano, cambiano forma, direzione, umore! E’ faticoso e meraviglioso allo stesso tempo. E quindi, leggere le tue parole mi ha davvero emozionato perchè sapere che qualcuno di sconosciuto ti sta pensando, ti sta dedicando del suo tempo, è qualcosa di veramente emozionante. Sono sicura che riuscirai a far diventare il tuo sogno realtà, le parole che scrivi sono piene di vita e di energia, arriverà il momento, sarà lui a chiamarti! Ti auguro buona vita, un abbraccio forte a te, Caterina

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  5. vi ho scoperto per caso da un articolo su face e devo dire che mi state trasportando in un altro mondo,grazie di condividere il vostro viaggio un bacio ai bimbi cinzia di bologna

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    • Ciao Cinzia, grazie di aver lasciato un tuo messaggio! Ogni persona che passa di qua è benvenuta, anzi, preziosa! I commenti mi stimolano a raccontare e così, intanto, posso fermare le emozioni e i ricordi prendono forma. Ti auguro buona vita, un abbraccio forte a te e alla cara Bologna!

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  6. Che mereaviglia!
    Siete fantastici, un grazie speciale a te Caterina che trovi del tempo per raccontarci le vostre avventure. Godetevi ogni istante e un giorno magari vi racconto la mia di avventura 😉

    Ciao bimbiii!!!

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  7. Ciao, sono letteralmente senza parole e già questo è tutto un dire!!!!! Siete grandiosi, fantastici, coraggiosi, belli! Capisco e condivido ogni vostra parola che ho letto, vi ho incontrati in rete per puro caso (ma forse no, forse è perchè era il momento che doveva accadere) e da questa sera avrete un’altra persona che vi seguirà e vi sarà grata per il meraviglioso regalo che state facendo a chi ha la voglia di riceverlo. Grazie
    Ooops dimenticavo sono Moira mamma di Libera e Luce

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    • Carissima Moira, che nomi belli e importanti che hanno le tue bimbe! Grazie del tuo entusiasmo contagioso, non so se ci meritiamo tutte queste bellissime parole, so per certo che l’energia che ci mandi è preziosa e ci riempie di voglia di fare e di raccontare.
      Grazie, ti auguro buona vita, spero di sentirti ancora, un abbraccio Caterina

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  8. Leggo il vostro blog e sento profumo di libertà…di quella libertà che può essere difficilmente immaginabile per chi, come me, vive la propria quotidianità sempre il fiato corto e poco tempo per respirare! Quella che descrivete é vita vera, piena di emozioni intense che arrivano nella pancia di chi vi legge! Siete fantastici e continuerò a seguire il vostro viaggio. Grazie per aver scelto di condividere un pezzo della vostra vita!

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    • Carissima Laura, grazie del tuo passaggio qui! Come capisco ciò che dici, fiato corto e poco tempo per respirare…è proprio per cercare di interrompere quella vita che stiamo provando a metterci in gioco e a ricrearci un’esistenza diversa. Il cammino è lungo, ma l’affetto che ci arriva da tutti voi è davvero impagabile e ci dona tantissima energia per proseguire. Grazie a te, ti mando un abbraccio, Caterina

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  9. wow che bello!
    Leggere qui da un ufficio di milano, col freddo e una nebbia bagnaticcia che copre tutto fa un po’… non so come dire, tipo da strizzare gli occhi per capire se quello che scrivi c’è davvero,

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  10. Ciao bellissima famiglia !! Vi ho trovato leggendo repubblica.it da Mendoza, Argentina. Sapere del vs viaggio e poter seguirvi é un dono di Dio. Ho visto che Auroville é una delle vs tappe e allora sono incantata !! Leggerti come descrivi la vs esperienza in Mysore mi ha fatto piangere, l’affetto della gente, la speranza di un mondo piú gentile e amorevole si riaccende, non ho parole per ringraziarvi per la vostra coraggiosa avventura con quattro bambini !! e condividerla, per loro sará una esperienza di vita senza paragone ! Tutto il mio affetto e i miei migliori auguri per il resto del cammino, e la Luce dei vs cuori vi protegga, abbraccio

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    • Carissima Roxana, che bello ricevere queste tue calorose parole direttamente dall’Argentina! Come mai ti trovi lì? Ti ringrazio di cuore per ciò che ci dici e per l’energia che mandi! Sono davvero felice nel sentire che ciò che cerco di scrivere riesca a far trasparire un pensiero positivo di vita e di speranza! Ti auguro ogni bene, torna a trovarci e raccontaci di te se ti va!! Un bacione, Caterina

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      • Ciao, Caterina ! , io sono nata in Argentina discendente di spagnoli e italiani, poi ho sposato un migrante italiano e siamo stati cinque anni in Italia (Milano, Metanopoli) negli ottanta poi siamo tornati. Ora per rinfrescare la lingua leggo sempre un po’ su Repubblica e Corriere, e mi scrivo con amiche e cugine. Cosí ho visto la notizia del vs viaggio e mi piacciono tanto le vs foto. Tempo fa mi sono interessata molto alla filosofia vedanta advaita, poi su Ramakrishna, Ramana Maharshi ed Aurobindo perció la mia sintonia con India e con Italia. Vi lascio un abbraccio grande con tutti gli auguri di buon anno e buon proseguimento del vs viaggio !! A presto, vi seguo anche sul Facebk !!

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  11. Cari, vi leggo da un po’ e sogno. Sogno di un mondo in cui fare scelte diverse per sè e la propria famiglia non debba per forza essere coraggioso. Dove sia naturale scegliere di assumersi la responsabilità di crescere ed educare i propri figli. Un mondo in cui potersi riappropriare dello spazio e del tempo per conoscersi, conoscere l’altro, acoltare e rispettarsi.
    Grazie per questa visione.
    Quello che state facendo non è solo il vostro viaggio, fisico ed interiore. E’ anche dare un segnale che si può. Si può pensare a modo proprio. Si può dare priorità ai bambini, alla vita, ai bisogni umani. Imparare e crescere con loro.
    Grazie.
    Sara

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    • Carissima Sara, le tue parole ci hanno davvero toccato. Sei riuscita a tradurre in modo molto semplice e preciso ciò che crediamo anche noi, ciò per cui ci stiamo avventurando in questo cammino. Grazie perchè il vero messaggio profondo che sentiamo dentro di noi, ciò che davvero ci ha spinti a fare quello che stiamo facendo è proprio questo: riprendersi la possibilità di scegliere e lottare per poterlo fare. Si può fare, e dopo più di tre mesi di viaggio credo di poter dire che è molto più difficile pensarlo che farlo. Non è necessario andare lontano, comunque. Non serve fare il giro del mondo, si può davvero fare nel piccolo quotidiano, nelle scelte di ogni momento.
      Grazie Sara, spero di ritrovarti qui. Con affetto, Caterina

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  12. Ciao! Sono capitato per caso su queste pagine, e vi ringrazio per aver condiviso con tutti le vostre emozioni e impressioni. Il roundtrip è un’idea che gira nei cuori e nelle menti mia e di mia moglie da qualche tempo, e vedere che “si può fare” è una cosa fantastica! viaggio dappertutto per lavoro, ma la bellezza dei luoghi rimane sempre e solo dentro di me, così come odori e sapori. Vi seguirò, ci sentiamo. Un abbraccio a tutti Voi e ai vostri bimbi. Gabriele

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    • Ciao Gabriele, grazie di essere passato di qui e di averci lasciato un tuo segno! Il “si può fare” è qualcosa che ritorna, tante persone ci hanno scritto usando queste parole. Noi siamo riusciti a mettere da parte la nostra vita precedente, abbiamo trasformato ciò che avevamo e l’abbiamo investito in questa avventura. Dovremo reinventarci, ma siamo certi che da qualche parte ci porterà e che ritagliarci un nuovo modo di vivere sarà la nostra piccola battaglia quotidiana. Ti auguro di realizzare il vostro sogno, è più difficile pensarlo che farlo! Un abbraccio, Caterina

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  13. Bellissimo posto. Belle le sensazioni che hai trasmesso. Complimenti ancora.
    Sai, 12 anni fa il mio compagno ed io avevamo pianificato un giro in Asia della durata di circa 6 mesi. Pianficato nei minimi detagli, con tanto entusiasmo e gioia. Poi per motivi lavorativi abbiamo scelto di non farlo ( e non ne siamo assolutamente pentiti perché altrimenti io non farei il lavoro attuale che mi piace tantissimo). Ci é rimasto però nel cuore quasi lo avessimo fatto. Sembra folle ma é così.
    Leggere di voi mi fa lo stesso effetto. Mi sembra di respirare gli odori dell’india, di sentire voci e parole, umori e pensieri.
    Noi, io, la mia famiglia una scelta come la vostra non la faremmo mai (*). E proprio per questo è meraviglioso leggere del vostro viaggio. Bravi.
    E grazie per la condivisione.
    Ciao
    Liv
    (*) in realtà la mia bimba di 8 anni é curiosissima di voi e dice che vorrebbe farlo anche lei……

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